Riflessione sull'uomo, la vita e la morte
Tratto da un Articolo della Rivista "Ortho-Bionomy®" (https://www.ortho-bionomymagazine.it)
Daniele Orta
La paura, qualunque essa sia, richiama inevitabilmente al timore della morte. È un emozione che abbiamo ereditato sin dagli albori dei tempi, quando il solo uscire dalle caverne poteva comprometterne la sopravvivenza.
L’uomo possiede un’anima animale comune a tutti gli esseri, e un'anima umana che ci contraddistingue. L’anima animale è un campo elettromagnetico le cui informazioni hanno la funzione di gestire i bisogni primari, la libido, gli impulsi emotivi e la vitalità del corpo, mentre l’anima umana è la fonte della creatività, della conoscenza, della saggezza e del senso di Sè.
Questa differenza ci fa credere che la nostra specie sia al di sopra delle altre.
Su un piano tecnologico sicuramente abbiamo mostrato le nostre grandi potenzialità, ma nella nostra "umanità" ci siamo veramente evoluti?...
... La nostra mente è il nostro punto di forza, ma può anche diventare la nostra debolezza. Spesso ci fa vivere nell’illusione di essere eterni e ci destabilizza ogni qual volta una circostanza ci riporta alla realtà.
Di fatto, la maggioranza degli individui, a causa degli attuali stimoli ambientali, sociali e da meccanismi mentali disfunzionali, si stanno allontanando sempre di più da quell’ordine naturale per cui il nostro corpo è progettato, ossia quello di star bene e guidarci verso l’equilibrio.
Le preoccupazioni costanti attivano, su un piano biologico, risposte di “chiusura” stimolando l’emergere di emozioni distruttive. Queste hanno una frequenza che penetra in ogni cellula e che interferisce modificandone la polarità. Le vibrazioni si abbassano e il flusso di energia vitale tende a diminuire creando una dissonanza tra il campo magnetico, il corpo fisico e dallo stato di omeostasi.
Emozioni e sentimenti positivi, invece, generano uno stato di coerenza e armonia nelle interazioni tra i sistemi fisiologici, cognitivi ed emotivi. Ma nonostante tutto scegliamo di “non vivere per paura di morire”.
Negli ultimi anni la paura di ammalarsi si è resa palese negli occhi di tantissime persone e nelle scelte delle istituzioni. organi creati da persone; la verità è che l’uomo non sopporta il dolore, ma soprattutto ha una fottuta paura della Nera Signora in cui tutte le paure convergono. Cerchiamo di sfuggirle il più lontano possibile, ma la verità è che siamo destinati a cadere inevitabilmente tra le sue braccia, come racconta Vecchioni nella sua “Samarcanda”.
L’uomo moderno ha smarrito la capacità di contemplare la morte come parte integrante della Vita, un confronto fondamentale per comprendere il senso della nostra esistenza ed è per questo che ogni volta che intravvediamo una pericolo percepiamo la nostra vulnerabilità...
... L’Uomo è stato desacralizzato relegando l’anima nell’oblio della superficialità e nell’immaginario di un pensiero primitivo di superstizione, accettando, in cambio della promessa di una sicurezza, di rinunciare alla propria individualità e spiritualità.
Come nel film “La Bussola d’oro”, il “Magisterium” pare sia intento ad organizzare la separazione dal corpo con il riflesso della nostra essenza ed è evidente che senza il nostro "daemon" diveniamo una barca senza timone in balia della corrente...
...E’ fondamentale riprendere gli insegnamenti dei saggi per prendere contatto con la verità quando dicono che la terra è un riflesso del Cielo e non delle leggi degli uomini (Lao Tse) ed è altrettanto importante ricordarci che non è stata l’aria a risvegliarci alla vita, ma il Soffio Divino.
Per rompere l’incantesimo in cui siamo caduti e permettere al Burattino Pinocchio di divenire il Bambino Pinocchio (prendendo in prestito una metafora di Alex Lattanzi) occorre risvegliare la comprensione. Ponendoci su un piano di neutralità la nostra visione si libera.
“Il dolore (e la paura) non si combatte, ma lo si supera entrando in un’altra fase”.
L’anima animale ha paura della morte. L’anima umana ama la Vita.
Se sei tra quelli che sceglie la vita allora riattiva le forze risanatrici del corpo e del tuo essere più profondo.
Come? Con un buon riposo consapevole, una buona alimentazione, belle emozioni, contattando la natura e nel tornare ad un abbraccio senza confini.
C’è qualcosa dentro di noi che ci aiuta nella cura e questa forza ha bisogno della nostra consapevolezza e della libertà di manifestarsi in libertà di cuore e di pensiero.
Daniele Orta
Comments